Tarcento, Giorno del Ricordo col libro Senza ritorno, di Ros e Vador

Pienone alla Biblioteca Civica di Tarcento per il Giorno del Ricordo orientato alla presentazione del libro di Nicoletta Ros e Luigino Vador, dal titolo Senza Ritorno. L’esodo Istriano-Fiumano-Dalmata, edizioni Pontegobbo, di Bobbio (PC), 2017.

L’evento, svoltosi il 12 febbraio 2019, alle ore 18.00, è stato patrocinato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dal Comune di Tarcento e organizzato in collaborazione con l’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD) Comitato Provinciale di Udine, presieduto da Bruna Zuccolin.

Di cosa parla questo libro? Perdere tutte le cose, schivare la morte violenta, tentare di rinascere più per i propri piccoli, ecco alcuni dei temi trattati con grande umanità dagli autori che non sono esuli, ma amici di istriani, fiumani e dalmati.

Erano presenti gli Autori. Ci sono stati poi i saluti di Mauro Steccati, Sindaco di Tarcento e di Gianni Giugovaz, Sindaco di San Quirino (PN) e esule istriano. È intervenuta anche Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine, per portare il saluto dell’associazione, occupata in questi tempi in molti interventi richiesti dagli enti locali, dalle biblioteche, dai circoli culturali e, persino, dalle parrocchie riguardo all’esodo degli italiani d’Istria, Fiume e Dalmazia.

Tarcento, Giorno del Ricordo. Luca Toso, vice sindaco, in prima fila a destra. Fotografia di Bruno Bonetti

Gli autori hanno raccolto con grande serenità e rispetto le testimonianze di 17 famiglie, quasi tutte di origine contadina, fuggite dall’Istria. Hanno dovuto lasciare le proprie case e le terre a causa delle vessazioni subite da esponenti titini negli anni Cinquanta del Novecento. Hanno voluto restare liberi e italiani. Ecco il loro obiettivo. L’accoglienza riservata nel resto dell’Italia non fu sempre delle migliori. Anzi venivano trattati con sospetto. Venivano accusati di essere fascisti, come hanno ricordato vari autori, come Simone Cristicchi. Altri italiani dicevano loro: “Andate via, che siete slavi e ci portate via il lavoro!”

Sicuramente il libro cerca di scagionare gli esuli, se ce ne fosse bisogno, dalla pesante accusa di essere usurpatori di terre altrui. Già perché alle Villotte San Quirino, in provincia di Pordenone, dal 1957 vengono assegnati a 43 di loro dal governo un podere con qualche animale di allevamento. Altri assegnatari sono veneti (10) o friulani (3). C’era un contratto ben preciso dietro a tali assegnazioni, con patto di riscatto trentennale. Erano terre magre che pochi autoctoni volevano coltivare, per la scarsa resa agraria. Oggi sono interessanti vigneti e frutteti. Poi tutti loro, gli istriani, uscivano dalle condizioni inaudite dei Campi profughi, dalle baracche o vecchie caserme riattate sparse per tutta Italia. Molti di essi sono transitati per il Centro di smistamento profughi di Udine, che ne accolse oltre cento mila dal 1945 al 1960, quando chiuse i battenti.

Questo libro è un poema di dolore, per tutte le sue 228 pagine. Sono stati bravi gli autori. È da leggere pagina per pagina, per capire fino dove arrivasse la cattiveria e la violenza di chi imponeva la fuga ai propri conterranei, ai vicini di casa, solo per idee politiche diverse e per portare a termine la pulizia etnica.

È un libro di ricordi dolorosi, eppure colmo di pace, senza richiesta di vendette o di ritorsioni. Tra i presenti si sono notati, ad esempio, Giorgio Gorlato, esule da Dignano d’Istria, Sergio Satti, esule da Pola, Renzo Piccoli, esule da Fiume, l’architetto Franco Pischiutti, con parenti di Fiume e Barbara Rossi, da Sebenico e delegata amministrativa dell’ANVGD di Udine.

Giorno del Ricordo a Tarcento – Il Presidente del Circolo Villotte, Eugenio Latin, Nicoletta Ros, Luigino Vador, Bruno Bonetti, la consigliera comunale Silvia Fina, il vicesindaco Luca Toso, il Sindaco di San Quirino Gianni Giugovaz e il Sindaco di Tarcento Mauro Steccati.

Servizio giornalistico e di Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo, Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Fotografie di Bruno Bonetti e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.

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Udine, Parco Martiri delle Foibe, cerimonia del 10 febbraio 2019 col sindaco Fontanini

Le più alte autorità del territorio hanno partecipato alla commemorazione del Giorno del Ricordo a Udine in memoria delle vittime delle foibe, dell’esodo giuliano dalmata e delle vicende del confine orientale, come recita la legge 30 marzo 2004 n. 92. L’evento, organizzato dal Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), presieduto da Bruna Zuccolin, col patrocinio del Comune di Udine, si è svolto nella mattinata del 10 febbraio 2019. Anche la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e il Club UNESCO di Udine hanno dato il loro patrocinio all’iniziativa, mentre il prefetto ha inviato un sentito messaggio di adesione.

Udine, Parco Martiri delle Foibe, preghiera dell’Infoibato. Fotografia di Germano Vidussi

C’era il gonfalone del Comune di Udine con tre vigili urbani; è il quarto anno che succede. Gli istriani, fiumani e dalmati presenti hanno molto apprezzato tale condivisione. La parte religiosa delle cerimonie è stata inaugurata da don Giancarlo Brianti, della parrocchia della Beata Vergine del Carmine, con la celebrazione della Santa Messa in una chiesa piena zeppa di persone. Dopo un breve corteo fino al Parco Martiri delle Foibe, c’è stata la deposizione di una corona di alloro al Cippo. È seguita la benedizione e la recita della preghiera dell’Infoibato, scritta da monsignor Antonio Santin, vescovo di Trieste nel 1959.

Udine, Parco Martiri delle Foibe, tanto pubblico e bandiere. Fotografia di Germano Vidussi, che è autore anche dell’immagine di copertina

Poco prima ci sono stati i saluti di Pietro Fontanini, sindaco del Comune, che ha voluto ricordare la recente intitolazione dell’area verde a Parco Martiri delle Foibe, mentre dall’inaugurazione del 2010, col presidente ANVGD ingegnere Silvio Cattalini, esule da Zara, la dedica si riferiva alle Vittime delle Foibe.

Poi il professor Elio Varutti, vice presidente dell’ANVGD di Udine ha dato la parola a Bruna Zuccolin, che dal 2017 ha preso le redini del Comitato Provinciale di Udine dell’ANVGD, in seguito alla morte di Cattalini. In seguito c’è stato un breve saluto di Paola Del Din, medaglia d’oro al valor militare, che ha detto: “Bisogna continuare a ricordare questi tragici fatti, complimenti agli organizzatori, guardate quanta gente c’è qui oggi”.

In conclusione della toccante cerimonia, cui hanno partecipato oltre 130 persone, è intervenuto lo scrittore Lucio Costantini, figlio di esuli istriani, per leggere un brano da un libro di Anna Maria Mori. Come propose nel 2017 Mario Lorenzutti, esule da Isola d’Istria in Canada, per il Giorno del Ricordo a Udine, si accenderà un lume in casa per tutta la giornata, come aveva appena fatto lui in Canada. Quindi Giorgio Gorlato, esule da Dignano d’Istria e col babbo portato via dai titini nel 1945 e poi sparito, ha distribuito dei piccoli lumi agli astanti.

Udine, Parco Martiri delle Foibe. Bruno Bonetti , segretario ANVGD di Udine, a sx. Stefano Cagnato, della sezione di Udine della Federazione Italiana Dei Combattenti Alleati (FIDCA), a dx. Fotografia di Antonello Quattrocchi

Tra le autorità presenti si sono notati, tra gli altri, i consiglieri comunali Lorenza Ioan, Andrea Cunta, Luca Vidoni, Carlo Pavan, Marcello Mazza, oltre a Francesca Laudicina, assessore al Bilancio del Comune di Udine, Alessandro Ciani, assessore all’Edilizia privata e Elisabetta Marioni, vice presidente dello stesso organismo. C’erano poi la professoressa Renata Capria D’Arconco, presidente del Club UNESCO di Udine e Carlo Alberto Lenoci, presidente della Circoscrizione di Udine sud.

Tra i partecipanti si sono notati molti esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia coi loro discendenti, il critico d’arte Licio Damiani, esule da Lussinpiccolo, il poeta Giuseppe Capoluongo, priore della Confraternita del Cristo, con parenti da Rovigno, Germano Vidussi, presidente dell’Associazione Insieme con Noi e Renzo Pravisano, già consigliere comunale e presente sin dall’inaugurazione del Parco dedicato agli Infoibati di Via Manzini avvenuta nel 2010. C’erano i labari delle associazioni d’arma, come ad esempio quello dei carabinieri e dei bersaglieri. C’era la bandiera tricolore della sezione di Udine della Federazione Italiana Dei Combattenti Alleati (FIDCA), oltre al labaro dell’ANVGD di Udine.

La commemorazione è stata offuscata da un fatto politico. Alcuni esponenti di un gruppo di estrema destra hanno apposto una loro targa al Cippo senza l’autorizzazione del Comune; il sindaco ha quindi annunciato che la targa anonima verrà rimossa. In merito all’increscioso caso diversi profughi e i loro discendenti ci hanno confidato: “No i ne lassa gnanche pregar in pase sui nostri morti”.

Udine, Chiesa della Beata Vergine del Carmine, 10.2.2019. Fotografia di E. Varutti

Servizio giornalistico e di Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo, Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Fotografie di Germano Vidussi, Antonello Quattrocchi, E. Varutti e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.

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Udine, Chiesa della B.V. del Carmine, 10.2.2019. Il gonfalone del Comune. Foto di E. Varutti

Giorno del Ricordo a Pagnacco con gli studenti e l’ANVGD di Udine

È stato Luca Mazzaro, sindaco di Pagnacco, ad aprire la commemorazione del Giorno del Ricordo lunedì 11 Febbraio 2019 alle ore 10.30 davanti al Monumento ai Martiri delle Foibe nel paese friulano della zona collinare.

Alla presenza di Laura Sandruvi, assessore alla Cultura del Comune di Pagnacco, è intervenuto poi Pietro Mauro Zanin, presidente del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, per portare il saluto ufficiale dell’istituzione regionale e per recare gli onori ai caduti con una corona d’alloro.

Poi un allievo della scuola superiore di primo grado “G.B. Tiepolo” ha letto la preghiera dell’Infoibato, composta da Mons. Antonio Santin nel 1959. Infine, alla presenza dei labari d’arma (carabinieri, alpini e artiglieri) e dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD) Comitato Provinciale di Udine, è stato intonato l’inno di Mameli. Oltre a Sara Harzarich, esule da Fiume, erano presenti Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine, Elio Varutti, vice presidente dello stesso sodalizio e una commossa esule da Zara. Nella scuola ha parlato anche il professor Marco Bertoli, in rappresentanza del dirigente scolastico Stefano Stefanel.

Pagnacco, la scuola “G.B. Tiepolo” per il Giorno del Ricordo. Fotografia di E. Varutti

La commemorazione è proseguita all’interno della scuola, che ha sede in Piazzale Martiri delle Foibe. Oltre ai discorsi di rito si è tenuto un reading musicale a cura del Circolo Artisti Dilettanti Padano, in collaborazione con Culturanuova. La signora Sara Harzarich, oltre alle sue parole, ha letto un messaggio del marito Vittorio Pesle, esule da Pisino, composto nel 2014, che si riportano qui sotto.

Bertoldi, Zanin, il sindaco Mazzaro, Harzarich e Sandruvi. Fotografia di E. Varutti

È stato impegnativo e toccante lo spettacolo di testimonianze storiche e racconti sui massacri perpetrati nelle foibe alla fine della seconda guerra mondiale. Le letture sono state sottolineate ed intervallate da brani di musica etnica per fisarmonica. Rina Mareggini attrice e regista con esperienze teatrali di spicco è stata accompagnata sul palco dal maestro Lorenzo Munari, eclettico musicista direttore della Scuola di Musica “Luigi Valcavi” di Carpineti (Reggio Emilia).

Bruna Zuccolin, a sinistra, assieme agli esuli da Pola, artisti e spettatori

Servizio giornalistico e di Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo, Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Fotografie di Adriano Pugnale, E. Varutti e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.

Giorno del Ricordo 2019 in Parrocchia di S. Pio X a Udine con l’ANVGD

È stata la professoressa Elisabetta Marioni, vice presidente del Consiglio comunale di Udine, a portare il saluto ufficiale del sindaco Pietro Fontanini venerdì 8 febbraio 2019, alle ore 20,30 nella Parrocchia di S. Pio X, per il Giorno del Ricordo. L’iniziativa, patrocinata dal Comune di Udine, ha avuto la collaborazione di Germano Vidussi, presidente dell’Associazione Insieme con Noi e di Antonino Pascolo, capogruppo degli Alpini di Udine sud, che hanno organizzato un rinfresco al termine della serata.

Anche la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ha dato il suo patrocinio a un evento voluto da don Paolo Scapin, parroco di S. Pio X dal 2015 al 2018. “Mi piacerebbe che diventasse un fatto tradizionale – aveva detto don Paolo – per tutta la parrocchia”. Allora il gruppo culturale che si occupa dell’organizzazione degli eventi si è dato molto da fare.

Nella serata del giorno 8 febbraio ha poi avuto la parola la professoressa Renata Capria D’Aronco, presidente del Club UNESCO di Udine, che ha elogiato gli organizzatori per l’interessante iniziativa, ricordando l’impegno del gruppo culturale di S. Pio X per ascoltare gli esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia e i loro discendenti.

Pubblico al Giorno del Ricordo con l’UNESCO all’Università di Udine. Foto di Bruno Bonetti

L’UNESCO all’Università di Udine per il Giorno del Ricordo

C’è da dire che nell’aula universitaria T1 del Palazzo Garzolini Di Toppo Wassermann di Via Gemona a Udine 92, alle ore 17, lo stesso 8 febbraio 2019 si è tenuto il Giorno del Ricordo organizzato dal Club UNESCO con l’ANVGD di Udine. Relatori erano Renata Capria D’Aronco, Bruna Zuccolin e Bruno Bonetti, oltre al poeta Giuseppe Capoluongo. È stato presentato il libro “Manlio Tamburlini e l’Albergo Nazionale di Udine” edito da L’Orto della Cultura e scritto da Bruno Bonetti.

Udine, Giorno del Ricordo in S. Pio X, 8 febbraio 2019, il saluto di Bruna Zuccolin, presidente ANVGD di Udine. Fotografia di Germano Vidussi

Saluto del Parroco don Maurizio Michelutti per il Giorno del Ricordo 2019 in S. Pio X

Carissimi, la comunità parrocchiale di S. Pio X in Udine, con grande disponibilità accoglie la proposta di ospitare l’incontro in occasione del “Giorno del Ricordo 2019”.

Parlare di Ricordo riguardo ad un evento difficile e drammatico che ha toccato persone e luoghi non è un semplice “ricordare” qualcosa che è avvenuto nel passato ma, come esprime in modo più significativo e vivo il concetto biblico del “memoriale”, è ripresentare, rinnovare, rendere nuovo ed effettivamente presente nell’oggi quell’evento accaduto tanto tempo fa.

Un pesachim ebraico della notte di Pasqua, parte del racconto che il padre di famiglia fa ai figli circa l’evento della liberazione dalla schiavitù d’Egitto, afferma che “in ogni generazione, ognuno deve considerare se stesso come se egli in persona fosse uscito, quella notte, dall’Egitto”.

Penso e mi auguro che questa giornata davvero speciale sia una giornata “memoriale”, l’opportunità di riflettere e soprattutto rivivere in prima persona quegli eventi del passato, per riprendere in mano la nostra umanità e renderla più umana, nuova e aperta ad orizzonti di pace che soli producono, nel cuore dell’uomo, quella speranza che desidera fortemente e giustamente che eventi così tristi e tragici non succedano mai più.

Buon lavoro a tutti coloro che con passione e competenza ci offrono questo importante evento e un grazie di cuore a tutti coloro che, a qualsiasi livello, rendono possibile questo incontro-esperienza di profonda umanità.

Udine, Parrocchia di S. Pio X, il pubblico. Fotografia di Germano Vidussi

Gli altri relatori in S. Pio X e il dibattito con gli esuli

Dopo le parole di don Maurizio Michelutti, parroco di S. Pio X, c’è stato l’intervento di  Bruna Zuccolin, presidente del Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD). “Vorrei dire che lo scopo principale della nostra associazione – ha detto la Zuccolin – è, principalmente, di diffondere il ricordo dell’esodo giuliano dalmata, sottolineando che per statuto siamo apartitici, inoltre la nostra associazione che, a livello nazionale, è sorta nel 1948 ha aiutato i profughi e oggi si occupa soprattutto di ricordare i tragici fatti che accaddero al confine con la Jugoslavia, perché non si può lasciare nell’oblio la sofferenza di così tante persone”.

La relazione del professor Elio Varutti, vice presidente ANVGD, è stata sul tema “Centomila esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia in transito dal Centro profughi di Via Pradamano”, presentando alcune interviste svolte di recente sull’uccisione di italiani nella foiba istriana da parte dei miliziani titini.

Al termine dell’incontro gli oltre 40 partecipanti hanno potuto ascoltare, con emozione, le toccanti testimonianze degli esuli Sergio Satti, Giorgio Gorlato e Bruno Bonetti. Satti ha ricordato le fasi della sua profuganza da Pola a Umago fino al Centro raccolta Profughi di Laives, in provincia di Bolzano. “A Campo profughi di Laives eravamo in tremila – ha detto Satti – e non è nemmeno conteggiato nella lista dei CRP predisposta dagli studiosi dell’esodo giuliano dalmata”.

Giorgio Gorlato, esule da Dignano d’Istria, ha ricordato le fasi concitate dell’arresto da parte titina “di mio padre notaio avvenuto alle dieci di sera ai primi maggio del 1945 a guerra finita con due camion che aspettavano in piazza per portare via gli italiani più influenti del paese. Non abbiamo saputo più niente di loro”.

Bruno Bonetti, segretario dell’ANVGD di Udine, con avi di Spalato, Lesina e Zara, spiega l’esodo più sconosciuto; quello degli italiani di Dalmazia negli anni Venti del Novecento

Bruno Bonetti, segretario dell’ANVGD di Udine, con avi di Spalato, Lesina e Zara ha voluto mettere l’accento su un esodo ancor più sconosciuto. “È quello degli italiani di Dalmazia – ha detto Bonetti – negli anni Venti del Novecento, quando i croati facinorosi spaccavano le vetrine dei negozi italiani di Spalato, Traù e Sebenico, città dalmate finite nel Regno dei Serbi, dei Croati e degli Sloveni, costringendo la minoranza italiana alla fuga verso Zara, enclave italiana, oppure verso la Puglia, o Ancona”.

Tra i vari presenti alla serata, si sono notati, tra gli altri, Gary Di Qual, coordinatore cittadino di Identità Civica e don Pietro Giassi, vice parroco di S. Pio X.

Servizio giornalistico e di Networking a cura di Tulia Hannah Tiervo, Girolamo Jacobson e E. Varutti. Fotografie di Germano Vidussi, Bruno Bonetti e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.

Red Land, Rosso Istria proiettato dal Comune a Codroipo con l’ANVGD di Udine

È stato Fabio Marchetti, sindaco di Codroipo ad inaugurare la serata al Teatro Benois De Cecco per la proiezione del film Red Land. Rosso Istria, di Massimiliano Hernando Bruno, regista argentino di origine istriana, opera del 2018. È il film sulla violenza sessuale e le torture a Norma Cossetto da parte di 17 partigiani titini. Norma era una studentessa universitaria di Visinada, presa prigioniera dai titini nel settembre 1943, perché aveva il padre fascista, e gettata, con altri italiani, nella foiba di Villa Surani. Anche l’attrice che interpreta il ruolo di Norma (Selene Gandini) è di origine istriana. Il film è uno spaccato di storia sulla seconda guerra mondiale, che lascia di stucco. Visto in tutta Italia, secondo vari calendari, ha provocato aspre critiche da parte di alcuni ambienti politici, ma la critica cinematografica gli ha assegnato tre stelle su cinque.

Il sindaco Marchetti ha ricordato l’impegno del Comune di Codroipo per i temi come la Shoah, con il Giorno della Memoria del 27 gennaio ed anche il Giorno del Ricordo, una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno. Istituita con la legge 30 marzo 2004 n. 92, vuole conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre durante la seconda guerra mondiale e nell’immediato secondo dopoguerra (1943-1945), e della più complessa vicenda del confine orientale.

Il professor Elio Varutti, vice presidente del Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), ha portato il saluto di Bruna Zuccolin, presidente del sodalizio. “È un onore per l’ANVGD di Udine collaborare alle iniziative per il Giorno del Ricordo del Comune di Codroipo – ha detto Varutti – perché non si possono dimenticare i tragici fatti accaduti, durante la seconda guerra mondiale, in Istria, Fiume e Dalmazia, che portarono all’esodo giuliano dalmata di oltre 350 mila italiani di quelle terre”. Ha poi accennato anche agli interventi di tipo didattico effettuati nelle scuole della zona.

Tiziana Cividini, Elio Varutti e Fabio Marchetti, sindaco di Codroipo

In sala erano presenti oltre 70 spettatori, provenienti anche da fuori Comune; si sono notati, tra gli altri, Tiziana Cividini, assessore alla Cultura del Comune di Codroipo e il consigliere Bruno Di Natale. Prodotto da Venice Film, con il sostegno dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, Red Land ha riscosso significativi riscontri in termini di pubblico nelle sale nazionali con una proiezione, in prima serata, su Rai3.

Servizio giornalistico e di Networking a cura di Girolamo Jacobson, Tulia Hannah Tiervo e E. Varutti. Fotografie di Sonia Pellizzoni e Elio Varutti e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.

Meni Carbinîr finito in foiba, racconto shock allo Stringher nel Giorno del Ricordo a Udine

“Sa che mio zio Domenico è stato gettato in foiba?”. Mi dice così la signora Patrizia al termine del Giorno del Ricordo svolto all’Istituto “Bonaldo Stringher” di Udine l’8 febbraio 2019, davanti a oltre 200 studenti e decine di insegnanti. Lei è nata nel 1954 a Fagagna, in provincia di Udine. È tutta agitata e con gli occhi umidi. Me lo riferisce in modo riservato, non vuole nemmeno che io divulghi i cognomi, perché “prima voglio parlare con i miei vari cugini per ricevere l’assenso a diffondere questo terribile dato, che ho scoperto solo ieri, parlando con mio padre”.

Vicino a noi due c’è solo qualcuno che ascolta. È venuto a chiacchierare con me, che mi sono onorato di fare da relatore nella scuola dove ho insegnato Discipline e tecniche commerciali ed aziendali per 36 anni. Il titolo della mia lezione era: “Insegnare l’esodo giuliano dalmata”. L’evento era riservato alle classi quinte dell’Istituto, ai rappresentanti ufficiali del Comune di Udine, che ha dato il suo patrocinio, ai professori, al personale della scuola oltre che ai dirigenti del Comitato Provinciale di Udine dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD), che ha collaborato con la scuola alla sua buona organizzazione.

“Lo zio Domenico era carabiniere, nato a Fagagna nel 1902 – spiega Patrizia – ed era in servizio in Istria, fu ucciso e gettato nella foiba assieme ad altri tre suoi commilitoni, poi hanno chiamato suo fratello Enore, nato nel 1917, ossia il mio papà, per riconoscere la salma esumata dalla foiba”.

Il nome di Domenico…, in effetti, compare negli elenchi dei caduti nella seconda guerra mondiale. Come mai il suo babbo, alla bella età di 102 anni, si è deciso a rivelare questo segreto familiare solo adesso? “Mi ha detto che aveva paura – dice Patrizia – poi non è bello parlare delle cose della guerra, infatti tanto per dire, i corpi estratti dalla foiba, con la divisa, erano irriconoscibili e con la testa spaccata”.

È con questa rivelazione shock che si vuole cominciare questo articolo, che dedichiamo al carabiniere Domenico…  di Fagagna, Meni Carbinîr, ucciso dai titini e gettato nella foiba istriana. (a cura di E.V.)

Anna Maria Zilli, Pietro Fontanini, Francesca Laudicina, Bruna Zuccolin e Elisabetta Marioni. Fotografia di Elio Varutti

Lo Stringher, una scuola per il Ricordo degli esuli giuliano dalmati

L’importante evento si è svolto alla presenza del sindaco di Udine Pietro Fontanini e della Dirigente Scolastica Anna Maria Zilli, sotto il titolo generale Insegnare il Giorno del Ricordo. Le prime parole di accoglienza ai numerosi presenti sono state dette dalla professoressa Elisabetta Marioni, docente di storia e vice presidente del Consiglio comunale. “È dal 1996 che questa scuola si occupa di Istria, Fiume e Dalmazia – ha detto la Marioni – perché in quell’anno due allieve accompagnate dalla professoressa Nadia Tacus, docente di Economia turistica, hanno accompagnato una comitiva di esuli in Istria, per l’organizzazione dell’ingegnere Silvio Cattalini, allora presidente dell’ANVGD di Udine”.

La scuola, dal 2003, ha svolto varie ricerche di stampo antropologico e storico con interviste specifiche sull’esodo giuliano dalmata. Un gruppo di docenti si è dedicato al Giorno del Ricordo negli anni successivi, per giungere alla pubblicazione, nel 2015, di Ospiti di gente varia. Cosacchi, esuli giuliano dalmati e il Centro di Smistamento Profughi di Udine 1943-1960 a cura di vari insegnanti tra i quali la stessa Marioni. Il testo è disponibile pure nel web a cura del Laboratorio di Storia della stessa scuola udinese.

Nella fase di accoglienza ha chiesto e ottenuto la parola Elio Varutti. “Qui parleremo solo di una parte della storia della seconda guerra mondiale – ha detto Varutti – gli storici ci dicono che nel 1941 l’Italia di Mussolini, con Hitler e altri alleati invade la Jugoslavia, creando dei campi di concentramento per sloveni e croati dissidenti, come quelli di Gonars e Arbe, poi arriva l’8 settembre 1943 e i titini effettuano le prime eliminazioni di italiani nelle foibe, come nel 1945, durante l’occupazione iugoslava di Trieste e Gorizia”.

Ha iniziato i lavori della giornata Anna Maria Zilli, dirigente scolastica dell’Istituto “Stringher”. Per tradizione “questo istituto turistico, alberghiero e commerciale – ha detto la preside Zilli – apre le attività del Giorno del Ricordo in città, invitando le massime autorità del territorio per parlare ai giovani, che dovranno superare l’esame di stato, di questo brano della storia per troppo tempo messo da parte”.

La Zilli ha dato la parola a Pietro Fontanini, sindaco della città. “Questa scuola con i suoi insegnanti – ha detto Fontanini – si occupa da tempo del Giorno del Ricordo, spiegando ai giovani i terribili fatti del confine orientale italiano accaduti alla fine e dopo la seconda guerra mondiale, con le uccisioni nelle foibe di molte persone innocenti, solo perché italiani, che secondo noi sono dei martiri”.

Al tavolo dei relatori era presente la professoressa Francesca Laudicina, assessore al Bilancio del Comune di Udine, che ha patito la perdita del nonno e di suo fratello, uccisi dai titini. Un po’ per paura, un po’ per vergogna, i suoi familiari non hanno mai parlato di Giusto e di Mario Chersi, da Parenzo, uccisi e gettati nella foiba di Vines, vicino ad Albona in Istria, ma ora raccontano.

Ha poi avuto la parola Dino Castiglioni, dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, in rappresentanza di Patrizia Pavatti. Dirigente dell’Ufficio scolastico regionale. “La memoria è importante, ciò che è accaduto è un fatto gravissimo – ha detto Castiglioni – e vi porto un’esperienza personale perché la mia compagna, scomparsa da poco, era figlia di istriani, infatti suo papà era il macellaio di Dignano d’Istria e hanno dovuto lasciare tutto ciò che avevano per rifugiarsi a Fontanafredda, oggi provincia di Pordenone”.

Ha fatto seguito il saluto da parte di Bruna Zuccolin, presidente dell’ANVGD di Udine. “Ringrazio tutti questi giovani – ha detto la Zuccolin – per l’attenzione che stanno mantenendo a questo evento e voglio ricordare che la nostra associazione è sorta nel 1948 per aiutare i profughi e oggi si occupa soprattutto di ricordare i tragici fatti che accaddero al confine con la Jugoslavia, perché non si può lasciare nell’oblio la sofferenza di così tante persone”.

Ha fatto seguito la proiezione del filmato Esodo, la memoria tradita, pubblicato dall’ANVGD. L’incontro è stato arricchito da alcune testimonianze dirette, come quella di Fabiola Modesto Paulon, esule da Fiume. “Ricordo che mio papà era maestro a Tersatto, sopra Fiume – ha detto la signora Modesto, classe 1928 – andava a lavorare in bicicletta e dopo il 1943 i pratigiani l’hanno fermato e messo al muro con altri disgraziati per la fucilazione, ma è stato slavato dal padre di un suo alunno e così la mia famiglia ha deciso di venir via da Fiume e siamo andati profughi in Lombardia, poi in Friuli”. Tra gli esuli presenti l’ingegnere Sergio Satti, di Pola ha voluto ricordare come dalla sua città “vengono via il 95 per cento degli abitanti, poi vi dico cosa dicevano gli italiani a noi profughi, come i parenti della mia fidanzata, quando hanno saputo che la figlia usciva con un giovane di Pola, le hanno detto ‘No te sposerà mica un profugo”.

In Auditorium erano presenti, tra gli altri, Mario Barel e Anna Colombi, vice presidente della sezione di Udine dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI), poi c’erano la professoressa Renata Capria D’Aronco, del Club UNESCO di Udine e Giorgio Gorlato, esule da Dignano d’Istria. C’erano i professori dell’Istituto “Stringher” Maria Pacelli, Anna Ghersani Durini, Michele Ugo Galliussi, Roberto Orsaria, Giancarlo Martina ed altri ancora.

L’intervento di Pietro Fontanini, sindaco di Udine nell’Auditorium dell’Istituto Stringher per il Giorno del Ricordo. Fotografia di Elio Varutti

Ringraziamenti

Si ringraziano per la buona riuscita del Giorno del Ricordo all’Istituto Stringher i seguenti allievi della squadra di accoglienza, guidata dal professor Davide V. Cirillo: Christel Boscolo Bertolin, Desy Menis, Nandini Sundaragiri, Angelica Oddo, Vittoria Tirabosco, Valentina Martinello, Maria Ndreka e Camilla Piva (classe 3^ A accoglienza turistica). Ha collaborato, infine, con grande professionalità, la classe 3^ E sala & vendita, guidata dal professor Carlo Martini, durante il brindisi svoltosi nel Laboratorio sala & vendita della scuola al termine dell’evento.

Servizio giornalistico e di Networking a cura di Girolamo Jacobson, Tulia Hannah Tiervo e E. Varutti. L’intervista alla signora Patrizia… è a cura di Elio Varutti. Fotografie da collezioni private citate nell’articolo e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.

Giorno del Ricordo 2019 a Udine

Udine è stata la capitale dell’esodo giuliano dalmata nel periodo 1943-1960. Mai previsti così tanti eventi come per il 2019. Non era mai accaduto che per il Giorno del Ricordo ci fosse una risposta così corale in Friuli. Per il 2019 ci sono le istituzioni, come il Comune di Udine, varie scuole, come l’Istituto “Bonaldo Stringher”, circoli culturali, come il Club UNESCO. Ci sono le biblioteche come la “Vincenzo Joppi”, le parrocchie, come quella di S. Pio X e quella della Beata Vergine del Carmine e, perfino, gli Alpini di Udine sud, o il mondo del terzo settore, come l’Associazione Insieme con Noi.

Proprio a Udine sud, dal 1947 al 1960, ha funzionato il più grosso Centro smistamento profughi d’Italia, secondo l’ingegnere Silvio Cattalini, esule da Zara e presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (ANVGD) Comitato Provinciale di Udine, dal 1972 al 2017, quando venne a mancare.

Per gli udinesi era il complesso ex Gil di via Pradamano 21. La struttura accoglieva i profughi d’Istria, Fiume e Dalmazia, in fuga dalle prevaricazioni titine. Oggi è la scuola superiore di primo grado “Enrico Fermi”. La notizia più eclatante è che da via Pradamano sono passati più di centomila giuliani, istriani e dalmati e qualche balcanico in fuga dal comunismo. A Udine essi hanno trovato bene o male un posto per dormire e mangiare prima di essere inviati verso altri Centri raccolta profughi su scala nazionale, oppure emigrando in Australia, Canada, USA e Brasile.

Come mai 350 mila italiani fuggono dall’Istria, Fiume e Dalmazia nel dopoguerra? La Jugoslavia, vincendo la guerra, annette le loro terre. Optando per la cittadinanza italiana essi perdono il lavoro, la tessera per gli alimenti e incominciano ad essere maltrattati dai nuovi padroni. Per vendetta contro ciò che avevano passato sotto il fascismo o per pulizia etnica gli iugoslavi si scagliano contro gli italiani. Dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943 i titini effettuano le prime uccisioni ed eliminazioni dei corpi di italiani nelle foibe in Istria. A Zara, Spalato e a Fiume le eliminazioni avvengono per annegamento o per fucilazione. La pulizia etnica prosegue nel 1945, con l’occupazione di 40 giorni di Trieste, Gorizia e Cividale del Friuli. Poi gli angloamericani fanno spostare le truppe di Tito da tali luoghi.

Pochi sanno del ruolo rivestito da Udine nell’accoglienza a tante famiglie di esuli italiani obbligati a lasciare le loro terre e i loro beni. Anche la cifra di oltre centomila profughi giuliano dalmati transitati qui viene ricordata solo da qualcuno. Il Campo di via Pradamano, gestito dal Ministero degli Interni, era un po’ malmesso. C’erano grandi camerate divise da divisori con vecchie coperte, letti a castello e panni stesi ad asciugare.

Alcuni udinesi, rimasti senza casa perché bombardata dagli angloamericani, dovevano accontentarsi di alloggi di fortuna, come gli esuli. Venivano abitate pure le baracche di lamiera lasciate dagli inglesi nel cosiddetto Villaggio metallico di Paderno, in Via Monte Sei Busi. Poi sono arrivate le case Fanfani e quelle, appunto per i profughi “coi schei dei Americani”, del Villaggio giuliano di via Cormòr Alto.

Iniziative culturali e patriottiche, come la commemorazione del Giorno del Ricordo, la presentazione di libri, mostre d’arte, rappresentazioni teatrali e, soprattutto, i viaggi d’istruzione nelle terre adriatiche di cultura italiana hanno reso l’Anvgd di Udine uno dei sodalizi più attivi della città. Tra i fiori all’occhiello della lunga gestione Cattalini, la ripresa dei contatti con i rimasti oltreconfine e le loro associazioni – come ha scritto Mario Blasoni sul «Messaggero Veneto» del 4 febbraio 2008 – c’è il ritorno dei primissimi turisti (Pasqua 1996) a Dubrovnik-Ragusa ancora segnata dalle ferite della guerra con la Serbia; la scoperta di nuove mete affascinanti alle Bocche del Cattaro (estate 2006) nel neoindipendente Montenegro.

Molte gite interessanti si sono svolte anche nel 2017-2018, con la nuova presidente Bruna Zuccolin. I soci Anvgd hanno visitato, tra le altre, Parenzo, Pirano, Zagabria, Zara, Antignana, Buccari e Cilli.

Nella fotografia si vedono: Udine, Villaggio Metallico, Via Monte Sei Busi, 1952. La Cjesa del Vilagjo de Fero. Da sinistra: Maria Osso, Maria Cerri, Ugo Cerri, Pietro Buttignoni (l’artigliere), Onorina Mattini, Bruno Mambelli, Angelo Totaro (bambino) figlio di Uliana Buttignoni e Maria Buttignoni. Collezione famiglia Mattini, Udine.

Programma Giorno Del Ricordo per il 10 Febbraio 2019

In memoria della tragedia degli italiani e di tutti i martiri delle foibe, dell’esodo degli istriani, dei fiumani e dei dalmati italiani dalle loro terre.

Martedì 5 Febbraio, cinema Visionario – via Asquini 33, Ore 20:30. Proiezione film RED LAND Rosso Istria (2018). Diretto, sceneggiato e prodotto da Maximiliano Hernando Bruno. La tragedia delle foibe raccontata attraverso la vicenda di Norma Cossetto. Proiezione evento programmata in contemporanea con altre 100 sale cinematografiche italiane. A cura del Centro Espressioni Cinematografiche di Udine.

Venerdì 8 Febbraio, Istituto “B. Stringher” – via Monsignor Nogara, Ore 8:30. Insegnare Il Giorno del Ricordo. Conferenze, testimonianze e audiovisivi. Saluto di Pietro Fontanini, Sindaco di Udine. Relatore: Elio Varutti su “Insegnare l’esodo giuliano dalmata”. Testimonianze di Fabiola Modesto Paulon (esule da Fiume). A cura dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Udine

Venerdì 8 Febbraio, Scuola superiore UniUd – Via Gemona 92 – Aula T1, Ore 17:00. Presentazione del libro Manlio Tamburlini E L’albergo Nazionale Di Udine, di Bruno Bonetti, edizioni L’Orto della Cultura. Relatori: l’autore del libro Bruno Bonetti, Bruna Zuccolin (Presidente dell’ANVCD), Renata Capria D’Aronco (Presidente Club Unesco Udine). Lettura di poesie di Giuseppe Capoluogo sul Giorno del Ricordo. A cura di: Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Udine e Club Unesco Udine.

Venerdì 8 Febbraio, Sala Parrocchiale della Chiesa di S. Pio X – Via A. Mistruzzi 1, Ore 20:30. Conferenza “Giorno del Ricordo” – Esuli giuliano dalmati. Relatori: don Maurizio Michelutti (parroco di S. Pio X), Bruna Zuccolin (Presidente dell’ANVGD – Comitato Provinciale di Udine), Elio Varutti su “Centomila esuli d’Istria, Fiume e Dalmazia in transito dal Centro profughi di via Pradamano”. A cura del Gruppo Culturale Parrocchia di S. Pio X, col patrocinio del Comune di Udine e della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia.

Domenica 10 Febbraio. Parrocchia Beata Vergine del Carmine – Via Aquileia 63, Ore 11:00. Santa Messa celebrata in Ricordo dei Martiri delle Foibe e dei Defunti Giuliano Dalmati. A seguire: Parco “Martiri delle Foibe” tra via Bertaldia e via Manzini, Ore 12:15. Benedizione del Cippo Commemorativo, Lettura della Preghiera dell’infoibato e Deposizione Corona di alloro. A cura dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia – Comitato Provinciale di Udine.

Martedì 12 Febbraio, Civica Biblioteca – Riva Bartolini, Ore 18:00 – Sala Corgnali. Presentazione del libro Rossa terra, di Mauro Tonino, edito da L’Orto della Cultura. Presenta Romano Vecchiet (Direttore Civica Biblioteca).

Mercoledì 27 Febbraio, Civica Biblioteca – Riva Bartolini, ore 18:00 – Sala Corgnali. Presentazione del libro La veglia di Ljuba, di Angelo Floramo, edito da Bottega Errante. Presenta Romano Vecchiet (Direttore Civica Biblioteca).

Ringraziamenti

Per la cortese collaborazione riservata si ringraziano gli operatori e le direzioni delle seguenti biblioteche di Udine: Civica “Vincenzo Joppi”; Biblioteca del Seminario Arcivescovile “Pietro Bertolla”; Biblioteca dell’ANVGD e Biblioteca della Società Filologica Friulana. Grazie agli operatori del Centro stampa e dell’Ufficio affissioni del Comune di Udine.

Servizio giornalistico diretto da Elio Varutti. Ricerche e Networking a cura di Girolamo Jacobson, Sebastiano Pio Zucchiatti e E. Varutti. Fotografie da collezioni private citate nell’articolo e dall’archivio dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia (ANVGD), Comitato Provinciale di Udine, che ha la sua sede in Vicolo Sillio, 5 – 33100 Udine. Telefono e fax 0432.506203 – orario: da lunedì a venerdì  ore 9,30-12,30. Presidente dell’ANVGD di Udine è Bruna Zuccolin.